Controllo del pH dell’Acqua in piscina: valori ideali, efficacia dei trattamenti e prevenzione della Legionella

Il controllo del pH in piscina è fondamentale per garantire la sicurezza dell’acqua, l’efficacia dei prodotti chimici e la prevenzione della Legionella. Mantenere il pH tra 7,2 e 7,4 evita corrosioni, calcare, inefficienze nei trattamenti e rischi sanitari. Una corretta gestione comprende sia il monitoraggio continuo del pH che la manutenzione periodica dell’impianto, elementi essenziali per strutture come hotel, centri sportivi e piscine pubbliche.

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Gestire correttamente il pH dell’acqua in piscina è un’attività fondamentale per chi opera in strutture ricettive, centri sportivi o impianti pubblici. Un pH sbilanciato compromette la qualità dell’acqua, riduce l’efficacia dei prodotti chimici e può generare rischi per la salute, tra cui la proliferazione della Legionella. In questo articolo vediamo perché mantenere il pH in equilibrio è cruciale e come farlo in modo efficace.

Valori ideali del pH in piscina

Il pH misura l’acidità o la basicità dell’acqua su una scala da 0 a 14. In piscina, il valore ottimale deve essere compreso tra 7,2 e 7,4. Questo intervallo assicura condizioni di sicurezza per i bagnanti, stabilità dei prodotti chimici e protezione delle strutture da corrosione e incrostazioni.

Un pH inferiore a 7,2 rende l’acqua acida e aggressiva: può causare irritazioni a pelle e occhi, danneggiare rivestimenti e componenti metalliche. Al contrario, un pH superiore a 7,4 riduce drasticamente l’efficacia disinfettante del cloro, favorisce la formazione di calcare e rende l’acqua torbida.

Il pH condiziona l’efficacia dei prodotti chimici

Molti prodotti chimici per piscina – tra cui cloro, flocculanti e antialghe – funzionano correttamente solo entro un certo range di pH. In particolare:

  • Il cloro è efficace solo se l’acqua è leggermente acida: a pH 7,5 circa il 50% del cloro è attivo, mentre a pH 8 l’efficacia scende sotto il 25%.
  • I flocculanti e gli antialghe necessitano di un pH bilanciato per agire correttamente e prevenire torbidità e proliferazione algale.
  • Anche altri disinfettanti alternativi al cloro, come il bromo, perdono efficacia in ambienti troppo basici.

Il controllo del pH è quindi un passaggio obbligato per garantire l’efficacia dei trattamenti e contenere i costi di gestione dell’impianto.

pH e Acqua di Alimento

L’acqua di alimento, ossia l’acqua immessa nell’impianto per reintegro o rabbocco, ha un impatto diretto sul pH della piscina. Se proviene da acquedotti con valori alcalini o contiene elevate quantità di carbonati, può innalzare il pH e ridurre l’efficacia dei disinfettanti. Per questo va analizzata periodicamente e bilanciata con correttori specifici prima dell’immissione. E’ importante ricordare che se povera di sali tende a non avere effetto tampone utile alla stabilizzazione del sistema

Manutenzione e controllo pH: perché sono inseparabili

Tenere sotto controllo il pH non significa solo correggere valori anomali con pH+ o pH-, ma garantire l’efficienza dell’intero impianto. Le sonde di rilevamento, i dosatori e i sistemi di filtrazione devono essere mantenuti in perfetta efficienza. Biofilm, calcare e residui organici possono alterare le letture del pH e ridurre la precisione dei sistemi automatici.

Una manutenzione periodica dell’impianto idrico – inclusa la sanificazione delle tubazioni e la rimozione di incrostazioni – è indispensabile per un controllo efficace e affidabile del pH. Solo così si può assicurare un’acqua sicura e trattata correttamente.

Prevenzione della Legionella: il ruolo chiave del pH

In ambienti umidi come le piscine e gli impianti termali, la Legionella pneumophila rappresenta un rischio reale. Questo batterio si sviluppa facilmente in presenza di biofilm, residui organici e disinfezione inefficace. Un pH troppo alto riduce l’azione del cloro, favorendo la sopravvivenza del batterio nelle tubature e nei circuiti di ricircolo.

Per prevenire la Legionella è fondamentale:

  • Mantenere il pH tra 7,2 e 7,4
  • Garantire una disinfezione efficace e continua
  • Sanificare periodicamente l’impianto
  • Monitorare biofilm e incrostazioni

Chi gestisce piscine pubbliche, hotel o centri sportivi deve considerare il pH non solo come un valore tecnico, ma come un fattore di prevenzione sanitaria.

Conclusione

Il pH dell’acqua in piscina è molto più di un numero da controllare con i test kit. È il perno su cui ruotano la sicurezza, l’efficienza e la conformità dell’intero impianto. Mantenere i valori ideali di pH significa ridurre i costi di gestione, prolungare la vita degli impianti, garantire un’acqua pulita e, soprattutto, prevenire rischi biologici come la legionellosi.

Per strutture alberghiere, centri sportivi e piscine pubbliche, investire nel controllo del pH e nella manutenzione dell’impianto non è una spesa, ma una misura di protezione indispensabile.

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